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TITANO ROSSO

by The Submarine

San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica dell’apparato istituzionale sammarinese. Quel giorno una nuova maggioranza, costituitasi il giorno precedente, si presenta al palazzo del Governo dove trova la “Forza Pubblica,” con le armi in pugno, a impedire loro l’ingresso.
Iniziano così i fatti di Rovereta, che vedranno San Marino al centro di un intrigo internazionale.
Americani e italiani, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, faranno crollare l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro che malgrado i continui boicottaggi era riuscito a resistere dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali della piccola Repubblica.
In quattro puntate sospese tra un film di spionaggio e una festa di paese racconteremo dei contatti della Democrazia Cristiana sammarinese con il vicepresidente Richard Nixon, del cerchiobottismo del governo italiano e della resistenza della coalizione socialcomunista guidata da Gino Giacomini, per capire in che modo il motto di San Marino è passato in un colpo di spugna da "libertas" a "liber-tax."

Copyright: Copyright The Submarine

Episodes

L’assedio di San Marino

17m · Published 31 May 14:46
Nell’ultima puntata di TITANO ROSSO si consumano i fatti di Rovereta: a San Marino ci sono due governi, uno socialcomunista, e uno “temporaneo,” che organizza il colpo di stato da un capannone industriale. Poi, il 4 ottobre, fuori dalla città arrivano due carri armati italiani
È il primo ottobre del 1957 e a San Marino ci sono due governi. Uno  socialcomunista, con sede sul monte Titano, nel cuore delle Repubblica, appoggiato dai funzionari pubblici e difeso da una milizia volontaria.

L’altro invece ha sede nella piana che porta verso l'Adriatico, ed è l’espressione della nuova maggioranza, creata dai democristiani comandati da Bigi e da alcuni fuoriusciti socialisti. Dai detrattori è chiamato il governo del capannone, perché occupa un capannone industriale in costruzione.

Siamo ormai alla resa dei conti dei cosiddetti “fatti di Rovereta,” l’intrigo internazionale grazie a cui la Democrazia Cristiana sammarinese è riuscita a mettere le mani sul potere nella piccola repubblica. San Marino è assediata: Il 4 ottobre appaiono addirittura due carri armati italiani nelle vie di accesso alla repubblica.

Il 7 ottobre il governo italiano impedisce l’ingresso a San Marino degli autocarri che trasportano generi alimentari e gasolio. Ancora nessuno spargimento di sangue, ma solo un continuo e ripetitivo blocco di risorse centellinato, giorno per giorno. Un blocco a cui, per la piccola repubblica, è difficile resistere.

Testi di Peter Kleckner
con Laura Salvi e Peter Kleckner
registrazione Federico Cuscunà
produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo

in copertina, un golpista armato dell'autoproclamato “governo provvisorio”
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03: Chi sono gli uomini che non volevano più vedere i comunisti a San Marino

17m · Published 24 May 13:55
Il segretario di Stato John Foster Dulles è ossessionato dall’inazione dell’Italia contro il governo socialcomunista, e inizia a fare pressioni su Roma, che alla fine cede: l’ottobre 1957 si avvicina
Il 19 settembre 1957 a San Marino i capitani reggenti hanno accettato le dimissioni dei consiglieri socialcomunisti, sciogliendo il consiglio grande e convocando le elezioni. Questo gesto viene considerato illegittimo dalla nuova maggioranza, guidata dal democristiano Federico Bigi.

Bigi si dimostrerà abilissimo a tessere manovre occulte, coltivando rapporti con uomini potenti come il segretario di stato americano John Foster Dulles: un anticomunista di ferro, sostenitore della politica del Rollback e della possibilità dell’uso dell’atomica per dirimere questioni fastidiose — come quando propose ai francesi di compiere attacchi nucleari contro il Viet Minh. L’odio di Dulles verso il comunismo  lo spingono a interessarsi in maniera ossessiva alla faccenda sammarinese.

Gli americani dunque premono sul governo italiano perché rovesci con le buone o le cattive il governo socialcomunista sammarinese, una volta per tutte. Il governo italiano, però, guidato dalla Democrazia Cristiana, non sembra avere molta voglia di sporcarsi le mani con una questione che gli sembra davvero di poca importanza. Nonostante ciò, a San Marino la situazione sta per precipitare.

Testi di Peter Kleckner
con Laura Salvi e Peter Kleckner
registrazione Federico Cuscunà
produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo

in copertina, John Foster Dulles, elaborazione da foto Encyclopædia Britannica

02: San Marino, stretta nella morsa di Italia e Stati Uniti

19m · Published 17 May 15:09
San Marino esce dal secondo conflitto mondiale completamente dilaniata. Nonostante la sua neutralità, San Marino viene bombardata dagli inglesi che sganciano 263 bombe provocando la morte di 63 persone. In compenso, alle elezioni del 1945 i socialcomunisti stravincono.

Nel 1945 alle cerimonie di insediamento della prima reggenza post bellica, prendono parte anche gli ufficiali alleati. Appena l’alleanza tra sovietici e statunitensi si scioglie, però, iniziano i problemi. L’Europa occidentale viene risollevata grazie al piano Marshall. Ma dal piano, San Marino è esclusa a causa del proprio colore rosso.

L’uomo che si prodigherà più di tutti per mantenere a galla San Marino è Gino Giacomini: tra i fondatori del partito socialista sammarinese nel 1893, dopo la guerra è di fatto il capo del paese. Nel marzo del 1948 Giacomini riesce a firmare un accordo con l’Italia che promette un pagamento doganale di 90 milioni di lire, ma il parlamento italiano non lo ratifica — e le casse sammarinesi restano a secco.

Malgrado i rocamboleschi tentativi di guadagnare soldi tramite iniziative come l’apertura di una casa da gioco, San Marino resta un paese povero. Eppure, la popolazione continua a sostenere il governo socialcomunista. Una situazione che, con il passare del tempo, per gli alleati americani dell’Italia diventa sempre più intollerabile. 

Nella primavera del 1957 il segretario della Democrazia cristiana sammarinese Federico Bigi va all’ambasciata americana a Roma in occasione della visita del Vicepresidente americano Richard Nixon. In quella occasione Bigi viene direttamente invitato da Nixon a soggiornare negli Stati Uniti, viaggio che compie nell’estate del 1957. Gli americani sperano che presto, nella piccola repubblica, il colore politico cambi.

Testi di Peter Kleckner
con Laura Salvi e Peter Kleckner
registrazione Federico Cuscunà
produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo

In copertina, riunione di governo nel 1946. Gino Giacomini relaziona, i Reggenti sono Giuseppe Forcellini e Vincenzo Pedini. Elaborazione da foto via Facebook

01: “I fatti di Rovereta,” ovvero la storia del golpe contro il governo social-comunista di San Marino

15m · Published 10 May 12:37
San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica istituzionale sammarinese. Una nuova maggioranza si presenta al palazzo del Governo dove trova la Forza Pubblica, con le armi in pugno, a impedirgli l’ingresso. Sul colonnato antistante l’ingresso del Palazzo è visibile un comunicato, affisso 3 minuti prima, per ordine dei Capitani Reggenti, secondo cui il Consiglio Grande e Generale è da considerarsi sciolto e vengono indette nuove elezioni. 

Cominciano così i fatti di Rovereta.

Pochi ricordano che alla fine degli anni ‘50 San Marino è stata al centro di un vero e proprio intrigo internazionale. Stati Uniti e Italia, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, hanno fatto crollare nel 1957 l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro: quello sammarinese. 

Malgrado i continui boicottaggi, infatti, la piccola repubblica è stata guidata da governi socialcomunisti dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali. Alle elezioni del 1955, le ultime svoltesi prima dei fatti di Rovereta, il fronte popolare formato da comunisti e socialisti era riuscito a prendere il 60% dei voti, confermando la subalternità della Democrazia cristiana locale.

Sfruttando le divisioni interne al movimento operaio internazionale dopo i fatti di Budapest del 1956, la Dc riesce però a causare la defezione di un pezzo di maggioranza rossa: un gruppo di 5 deputati socialisti decide di abbandonare il governo e di andare all’opposizione, guidata dai democristiani — fatto che innescherà la crisi costituzionale del 19 settembre.

Nell’estate del 1957 il segretario della Dc sammarinese Bigi è invitato nientemeno che dal vicepresidente Richard Nixon a visitare gli Stati Uniti. Al suo ritorno, con l’aiuto del governo statunitense e quello italiano, la Democrazia Cristiana sammarinese è risoluta a finire lo stallo che si trascina dalla crisi d’Ungheria e a dare la spallata decisiva alla giunta rossa. Con le buone o con le cattive.

Testi di Peter Kleckner
con Laura Salvi e Peter Kleckner
registrazione Federico Cuscunà
produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo

Trailer

1m · Published 01 May 09:03
San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica dell’apparato istituzionale sammarinese. Quel giorno una nuova maggioranza, costituitasi il giorno precedente, si presenta al palazzo del Governo dove trova la “Forza Pubblica,” con le armi in pugno, a impedire loro l’ingresso.

Iniziano così i fatti di Rovereta, che vedranno San Marino al centro di un intrigo internazionale.

Americani e italiani, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, faranno crollare l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro che malgrado i continui boicottaggi era riuscito a resistere dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali della piccola Repubblica.

In quattro puntate sospese tra un film di spionaggio e una festa di paese racconteremo dei contatti della Democrazia Cristiana sammarinese con il vicepresidente Richard Nixon, del cerchiobottismo del governo italiano e della resistenza della coalizione socialcomunista guidata da Gino Giacomini, per capire in che modo il motto di San Marino è passato in un colpo di spugna da "libertas" a "liber-tax."

Testi di Peter Kleckner
con Laura Salvi e Peter Kleckner
registrazione Federico Cuscunà
produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo
Dal 10 maggio, per 4 lunedì, su the Submarine

TITANO ROSSO has 5 episodes in total of non- explicit content. Total playtime is 1:10:45. The language of the podcast is Italian. This podcast has been added on December 18th 2022. It might contain more episodes than the ones shown here. It was last updated on February 28th, 2024 21:43.

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