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Renato Pallavicini 1948-2022

0s · Lectures Talks Comments by Antonino Saggio · 02 May 17:28

Una delle conquiste della civiltà dei MassMedia divenuta dirompente negli anni Sessanta dello scorso secolo, è stata la riconquista del Layer della propria giovinezza. Prima di quel momento, un adulto era un adulto e basta: doveva fronteggiare le difficoltà della sopravvivenza, del lavoro, della famiglia se non le tragedie delle guerre. Ma la società chiamata appunto dei MassMedia ha portato, tra molte altre, questa straordinaria novità: far convivere le passioni della giovinezza insieme alle responsabilità della vita adulta.

In questo scenario anche la letteratura a fumetti assume una presenza tutta diversa dal passato. Non solo vive tra i ragazzi, ma quel mondo comincia ad essere indagato con l’occhio maturo della Semiologia, della Sociologia, della Storia del costume. Grandi furono gli apripista di questa nuova dimensione ”trans generazionale”. Basti ricordare Oreste Del Buono e Umberto Eco che ha scritto il manifesto di questa “presenza” dell’infanzia nella vita adulta: La misteriosa fiamma della regina Loana (Bompiani 2004).

Ora questa novità ha avuto in Renato Pallavicini, prematuramente scomparso il 26 aprile 2022, un interprete prestigioso a cui la rivista Fumettologica ha dedicato un bel ricordo

Renato era nato nel 1948 ed era un architetto. Conosco bene l’ambiente in cui si era formato. Pallavicini faceva parte dell’elité della Facoltà di Architettura di Roma e si laureò in progettazione - così come il suo compagno di corso Renato Nicolini, assessore alla cultura della giunta Argan - con il professore Ludovico Quaroni.

Ma ben presto Pallavicini lasciò l’architettura per diventare art director de l’Unità. Numerosi sono i suoi articoli sul quotidiano che “sdoganano” il fumetto e il cinema di animazione all’interno della cultura di sinistra. Si possono ancora leggere gli scritti e le sue famose interviste da Moebius a Schulz . Negli anni Duemila, con Furio Colombo direttore e l’editore Mancosu, tornò alla sua professione originaria divenendo dal 2000 al 2005 vice direttore della rivista l’Architettura cronache e storia fondata da Bruno Zevi. Una decina di anni fa Renato conobbe Milena Guarda e venne a sapere la vicenda del fratello Giancarlo, veneziano, architetto e urbanista anche lui, ma anche grande disegnatore di fumetti ai tempi de l’Asso di picche. I suoi ultimi due articoli su Il Fumetto - Il giornale della Anafi Associazione nazionale amici del fumetto italiano - sono dedicati proprio a Giancarlo Guarda. Innanzitutto alla recensione del libro a fumetti ”Zanna Bianca” - n. 117 - disegnato da Guarda nel 1948, respinto dalla censura vaticana perché Jack London era allora all’indice, ma poi terminato negli anni Duemila, quando, ormai in pensione, Guarda stava progressivamente perdendo la vista. Di più: Pallavicini in un altro articolo sempre su Il Fumetton. 116 dette visibilità al fatto che Guarda, alto due metri fosse soprannominato “Corto” . Anche per Renato Pallavicini era plausibile che la figura del grande amico di Hugo Pratt Giancarlo Guarda sia una delle ispirazioni del personaggio di Corto Maltese creato vent’anni dopo gli anni giovanili in cui creavano fumetti insieme e vivevano spericolate avventure “Sopra i tetti di Venezia” un libro dedicato alla vicenda.Sono grato a Renato per queste attenzioni e per i suoi articolie sono profondamente rattristato dalla sua scomparsa. Tutto i sengi della mia vicinanza alla moglie Anna alla famiglia e agli amici.

Gli articoli su Guarda possono essere rilettida qui..Fumettologicapresenta una ampia raccolta dei suoi articoli sulla cultura dei comics.

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Esiti Laboratorio di Sintesi 2021-2022 Prof. Saggio

Questo Laboratorio di Sintesi ha lo scopo di coinvolgere gli studenti nella progettazione di un edificio di media-alta complessità inserito in un vuoto urbano della città di Roma che presenti implicazioni anche dal punto di vista del disegno urbano, paesaggistico e ambientale. La particolarità del Laboratorio consiste nel rapporto che si deve instaurare tra il programma, l’area di progetto, i committenti, i previsti occupanti e l’insieme di aspetti teorici e pratici della progettazione architettonica e urbana. Il programma del progetto ricade nel grande ambito della Mixité. Propone di conseguenza una combinazione di attività diverse organizzate a partire da una forte idea d’uso, una "driving force" che motiva il progetto e la sua necessità nella città contemporanea nei termini generali, e nell’area di progetto in particolare. Ogni studente sceglierà un’area specifica per il proprio progetto in un Vuoto urbano - “Urban Void” - localizzato nel settore orientale della capitale lungo le aree molto degradate e abbandonate che si trovano sulle due sponde del fiume Aniene tra la confluenza nel Tevere e il raccordo anulare. Si tratta di un ambito specifico del progetto urbano UnLost Territories (localizzato nella zona est della capitale lungo la via Prenestina) che si occupa specificamente delle aree industriali in dimissione e di altre aree degradate sulle due sponde del fiume Aniene, da questo il titolo del Laboratorio "Aniene Rims". Nell’area prescelta dallo studente, all’interno di una mappatura di possibilità pre-selezionate dalla docenza, ogni studente svilupperà il proprio programma in rapporto con la docenza, ma anche con un promoter o cliente virtuale.
Il Laboratorio è stato organizzato in cicli tematici successivi che dalla scelta dell’area, al programma, ai concetti spaziali, distributivi ed espressivi, al ruolo delle acque ed ha sempre visto una o più lezioni teoriche, revisioni personali e collettive e consegne. L'intero materiale con l'audio delle lezione è disponibileal sito del Corso. Il complesso intreccio delle prassi promosse dal corso si appoggiano oltre al sito, anche allemappe google ed a unblog del corsoda cui si accedeall’insieme di blog di ciascuno studente in una fitta rete di condivisone necessaria ad affrontare una esercitazione progettuale oggi.
Vedi un breve Film You tube con tutti i progetti e i partecipanti
Qui sotto una selezione di alcuni progetti. Dal nome dello studente si accede al Link al Blog personale con il lavoro completo finale e a tutto il percorso di ricerca compiuto dall'inizio del Laboratorio.
Tutte le lezioni anche in Video dalla Pagina Web del Corso
Lorenzo De Maria
Nelu Dragomir
Flamina Feliciangeli
Paolo Mezzadri
William Proietti

Breviario Pattese

Ciaola 25 agosto

La torre di Piraino ha anche una storia tutta personale. Durante l'ultimo anno di vita,mio padre era triste e provato. Diceva spesso di sentirsi "usurato". A volte il pomeriggio andavamo proprio qui alla torre Ciaola di Piraino. Lui andava a parlare con il professor Napoli. Era un monsignore e suo insegnante di latino e greco negli anni dieci e venti. Ma credo soprattutto che il professor Napoli fosse un suo mentore a tutto campo, una persona di cui aveva grande stima e con cui confidarsi. Stavano insieme in questo lungo balcone di una costruzione di quelle degli anni 60 senza arte né parte. A me mio padre diceva di fare una passeggiata alla torre. Io non capivo perché, ma mi incamminavo solo soletto lungo la statale per vedere la torre. Avevo 11 anni. Non mi sono mai chiesto cosa si dicessero I due uomini sul balcone. Stavo lì a guardare la torre forse un poco a pensare ai pirati. Obbedivo con la massima naturalezza a quanto il papà mi diceva. Punto e basta. Tutto mi è tornato in mente solo ieri che sono più vecchio di mio papà allora dopo queste visite dal professor Napoli. Era il dicembre del 1966 quando ci furono i funerali e ricordo il professor Napoli chiamare: "Raffo, Raffo"

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Tindari 27 agosto 2021 ambulatorio

Sono stato a Tindari al calar della sera, ed ecco che vi mostro. Questa piccola costruzione che negli anni cinquanta e sessanta era un ambulatorio. Per le poche anime di Tindari, arrivava qualche giorno a settimana il medico e li visitava. La cosa bella è che il medico era mio zio! Pure lui si chiamava Raffo Saggio, come il mio papà. Lo zio Raffo era simpatico ed un gran scavezzacollo. Ho trovato lettere a mio nonno in cui si parla di sue imprese da giovane e mio padre che gli voleva un bene dell'anima che intercedeva. Lo zio Raffo oltre che medico è stato un amato e bravo sindaco di Gioiosa (a lui si deve la strada belvedere che porta alla stazione e la piazzetta con Fontana) ma soprattutto lo zio Raffo era un grandissimo giocatore. Si raccontano sue imprese memorabili, tipo che dopo aver giocato in tutti i circoli di Gioiosa partiva per il casinò di Venezia e a quei tempi non c'erano autostrade. Era sempre accompagnato da un amico-scudiere. Che aveva un buffo soprannome, che ometto. Tornava da queste sue incredibili imprese e magari la mattina eccolo là a Tindari sorridente. Un tipo fantastico lo zio Raffo, una specie di Clark Gable nell'aspetto. Con quel tono scanzonato e divertente, ovviamente grande amatore, ho paura oltre i limiti di una graziosissima moglie, la zia Masina. Me lo ricordobenissimo quando fu ricoverato all'ospedale di Patti, per un infarto, e lo andai a trovare (cosa che devono fare anche i bambini!). Dimesso continuò tutto come se niente fosse. Dopo due mesi arrivò il secondo. Mori, che aveva solo 44 anni lo zio. Che dolore anche per me piccolo, appena lenito dai fantastici regali che mi portava sempre ai giorni dei morti, via la zia Masina. Ma io ero fermamente convinto che fosse proprio lo zio Raffo che si ricordava di me.

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Tindari due l'albergo.

28 agosto

Molto difficile da spiegarvi come mai la mia prima notte in Sicilia fu proprio qui, in questo posto che è l'albergo di Tindari che è rimasto quasi uguale. L'albergo lo vedete da voi. Affaccia sulle Eolie e la terrazza dà sui laghetti di Marinello, certo oggi bisogna mettersi una mano a destra tipo paraocchiper non vedere Lui, l'orrore del vescovo Pullana, ma ai tempi di cui vi narro non era stato ancora dismesso lo splendido antico santuario.

Arrivavo da Roma dove ero nato negli anni in cui il mio papà lavorava a PalazzoMadama. Il mio primo ricordo allora è di mattina in una camera di questo albergo con papà mamma e me nel letto grande, gli scuri chiusi. Sentivo mamma e papà felicie allegri e anche io lo ero per effetto specchio. A un certo punto arrivain camerauna ragazza giovane giovane con i capelli neri e ricci e con un enorme vassoio. Ricordo mio papàe mia mamma parlarle divertiti. Pochi mesi dopo divenne la nostra Rosettae per me amica di giochi divertenti e maestra di semplici pietanze di cui ancora ho in bocca il sapore. Per esempio la colazione delle dieci fatta con pomodori, aglio, origano e olio. Che semplice bontà e che bellezza quei colori !

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