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Le città del mondo. Un viaggio per capire cosa accade.

0s · Lectures Talks Comments by Antonino Saggio · 10 Dec 09:31

Il libro Il futuro delle città di Livio Sacchi per La nave di Teseo del 2019 è una lettura affascinante, informativa ed estremamente utile. Cerchiamo di sostanziare questi aggettivi con alcune osservazioni sul libro e sull’autore. Livio Sacchi sin da anni lontani - il suo primo libro che io ricordi è Il disegno dell’architettura americana (Laterza 1989) ed uno molto popolare più recente Tokyo (Skira 2005) ha combinato due componenti che si trovano raramente insieme. Da una parte una informazione ricchissima e di prima mano. L’altra componente è una scrittura precisa e limpida. Qualità queste che sono state perfezionate nella lunga partecipazione alla redazione di “Op. Cit” di Renato de Fusco e negli ultimi decenni nel suo ruolo di primo piano nella enciclopedia Treccani. La scrittura informata e amichevole, porta il lettore con piacevolezza lungo le cinquecento pagine del volume. Il futuro delle città può essere apprezzato anche non sequenzialmente, ma attraverso le curiosità e gli interessi, come se noi stessi fossimo in viaggio. Vi è un portato secondario, ma importante di questo libro: quello di essere un libro a-disciplinare. Sacchi in fondo è sempre stato un “decolonizzatore disciplinare” : non si è mosso nel quadrato del “Disegno e rappresentazione” area di cui è professore da decenni, ma attinge ad osservazioni che appartengono a più campi che vengono con naturalezza assorbite nella sua scrittura. Ed ora veniamo al secondo aspetto del volume, il suo alto valore informativo. L’autore analizza molte decine di città significative in tutti i continenti. Facciamo un esempio, su l’india si sofferma su Bangalore, Delhi, Mumbai. Ebbene se si chiedesse di localizzarle sulla carta geografica? O di dire qualcosa di significativo per ciascuna? Beh mi sono fatto prima io stesso queste domande, cui posso rispondere solo “dopo” la lettura delle undici pagine che vi sono dedicate. Anzi, per la verità, mentre leggevo, mi sono costruito una mappa in Google per localizzarle ed esplorarne almeno un poco la struttura urbana e i monumenti. Sacchi procede con chiarezza e metodo. Ci illustra la particolarità della geografia, incasella i principali dati statistici ed economici e poi affonda su alcuni elementi particolari della società, dell’economia e su alcune criticità. Per esempio Bangalore è “un polo scientifico d’eccellenza che concentra le principali aziende d’alta tecnologia” e “in linea con i successi di Bangalore, il governo indiano attraverso una Smart Cities Mission, ha varato la costruzione di cento Smart cities”. Cento Smart cities! Anche delle altre città Sacchi individua subito la peculiarità. Per esempio Delhi “costituisce uno dei più inquietanti fenomeni urbani presenti nel nostro pianeta” mentre di Mumbai ricorda anche la collocazione, scelta oculatamente come sempre facevano i portoghesi che la hanno fondata. Ad ogni città Sacchi fa seguire una piccola guida di architettura contemporanea. Ci ricorda sia i classici della modernità, sia opere realizzata da significativi architetti, spesso internazionali. E siccome siamo in un mondo in cui “basta la parola” ci vuole un attimo a mettersi in Internet e andar a veder il Terminal 2 di SOM a Mumbai, o un importante progetto di low rise - high density di Charles Correa. Ora quello che è fatto per l’India è compiuto per gli altri paesi dell’Asia, dell’Oceania, per l’Europa, per le Americhe insomma per tutto il mondo. Ne esce uno straordinario affresco che rivela anche un’altra anima dell’Autore, che chiamerei enciclopedica. Il libro costituisce così anche un reference book, cui ricorreremo se ci capiterà ancora di viaggiare. Veniamo ora all’aspetto di “utilità” che avevamo indicato all’inizio che non si riferisce solo a quanto sopra nella sua struttura “geografica”, ma alle prime duecento pagine di taglio saggistico. Mentre l’analisi delle città è un percorso “orizzontale” nel materiale, la parte saggistica vi affonda verticalmente. Intendo dire che Sacchi vi affronta delle grandi questioni del mondo contemporaneo. Eccone alcune: “Centro e periferia”, “Infrastruttura e mobilità”, “Migrazione e segregazione”. Facciamo l’esempio del capitolo dedicato ala “Sostenibilità”. Qui l’Autore ci ricorda i dati politici generali, le indicazioni delle Nazioni unite come Agenda 2030 e soprattutto si sofferma sulla enciclica del 2015 « Laudato sì’ » di papa Francesco. Questo approccio è importante perché mette “insieme” il tema del degrado ambientale con quello delle disuguaglianze, un nesso chiave se si vuole operare in chiave effettivamente ecologica. Il capitolo va avanti ripercorrendo le esperienza più significative da Singapore al quartiere di Hammarby in Svezia dal Parque Madrid Rio a Madrid al parco Seoullo a Seoul. Lo stesso taglio saggistico avviene in tutti i capitoli, per esempio in quello sulla digitalizzazione in cui tra l’altro ci fornisce i numeri delle entità globale del fenomeno e del suo impatto gigantesco sulla città del futuro. Abbiamo sentito negli ultimi mesi dichiarazioni di architetti noti nello scenario internazionale che, quasi al limite della boutade, rivendicano un ritorno salvifico alla campagna o ai borghi abbandonati. Sacchi ci ricorda che la scommessa è nel futuro della città. Una scommessa difficile da portare a termine, ma che deve essere condotta lo stesso con coraggio, consapevolezza e un poco di audacia. Recensione al Volume di Livio Sacchi "Le ctta del Mondo" Nave di Taseo 2019 Pubblicata in L'Industria delle costruzioi

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Inizio Corsi a Sapienza

Sono inziati i corsi a Sapienza
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Esiti Laboratorio di Sintesi 2021-2022 Prof. Saggio

Questo Laboratorio di Sintesi ha lo scopo di coinvolgere gli studenti nella progettazione di un edificio di media-alta complessità inserito in un vuoto urbano della città di Roma che presenti implicazioni anche dal punto di vista del disegno urbano, paesaggistico e ambientale. La particolarità del Laboratorio consiste nel rapporto che si deve instaurare tra il programma, l’area di progetto, i committenti, i previsti occupanti e l’insieme di aspetti teorici e pratici della progettazione architettonica e urbana. Il programma del progetto ricade nel grande ambito della Mixité. Propone di conseguenza una combinazione di attività diverse organizzate a partire da una forte idea d’uso, una "driving force" che motiva il progetto e la sua necessità nella città contemporanea nei termini generali, e nell’area di progetto in particolare. Ogni studente sceglierà un’area specifica per il proprio progetto in un Vuoto urbano - “Urban Void” - localizzato nel settore orientale della capitale lungo le aree molto degradate e abbandonate che si trovano sulle due sponde del fiume Aniene tra la confluenza nel Tevere e il raccordo anulare. Si tratta di un ambito specifico del progetto urbano UnLost Territories (localizzato nella zona est della capitale lungo la via Prenestina) che si occupa specificamente delle aree industriali in dimissione e di altre aree degradate sulle due sponde del fiume Aniene, da questo il titolo del Laboratorio "Aniene Rims". Nell’area prescelta dallo studente, all’interno di una mappatura di possibilità pre-selezionate dalla docenza, ogni studente svilupperà il proprio programma in rapporto con la docenza, ma anche con un promoter o cliente virtuale.
Il Laboratorio è stato organizzato in cicli tematici successivi che dalla scelta dell’area, al programma, ai concetti spaziali, distributivi ed espressivi, al ruolo delle acque ed ha sempre visto una o più lezioni teoriche, revisioni personali e collettive e consegne. L'intero materiale con l'audio delle lezione è disponibileal sito del Corso. Il complesso intreccio delle prassi promosse dal corso si appoggiano oltre al sito, anche allemappe google ed a unblog del corsoda cui si accedeall’insieme di blog di ciascuno studente in una fitta rete di condivisone necessaria ad affrontare una esercitazione progettuale oggi.
Vedi un breve Film You tube con tutti i progetti e i partecipanti
Qui sotto una selezione di alcuni progetti. Dal nome dello studente si accede al Link al Blog personale con il lavoro completo finale e a tutto il percorso di ricerca compiuto dall'inizio del Laboratorio.
Tutte le lezioni anche in Video dalla Pagina Web del Corso
Lorenzo De Maria
Nelu Dragomir
Flamina Feliciangeli
Paolo Mezzadri
William Proietti

Breviario Pattese

Ciaola 25 agosto

La torre di Piraino ha anche una storia tutta personale. Durante l'ultimo anno di vita,mio padre era triste e provato. Diceva spesso di sentirsi "usurato". A volte il pomeriggio andavamo proprio qui alla torre Ciaola di Piraino. Lui andava a parlare con il professor Napoli. Era un monsignore e suo insegnante di latino e greco negli anni dieci e venti. Ma credo soprattutto che il professor Napoli fosse un suo mentore a tutto campo, una persona di cui aveva grande stima e con cui confidarsi. Stavano insieme in questo lungo balcone di una costruzione di quelle degli anni 60 senza arte né parte. A me mio padre diceva di fare una passeggiata alla torre. Io non capivo perché, ma mi incamminavo solo soletto lungo la statale per vedere la torre. Avevo 11 anni. Non mi sono mai chiesto cosa si dicessero I due uomini sul balcone. Stavo lì a guardare la torre forse un poco a pensare ai pirati. Obbedivo con la massima naturalezza a quanto il papà mi diceva. Punto e basta. Tutto mi è tornato in mente solo ieri che sono più vecchio di mio papà allora dopo queste visite dal professor Napoli. Era il dicembre del 1966 quando ci furono i funerali e ricordo il professor Napoli chiamare: "Raffo, Raffo"

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Tindari 27 agosto 2021 ambulatorio

Sono stato a Tindari al calar della sera, ed ecco che vi mostro. Questa piccola costruzione che negli anni cinquanta e sessanta era un ambulatorio. Per le poche anime di Tindari, arrivava qualche giorno a settimana il medico e li visitava. La cosa bella è che il medico era mio zio! Pure lui si chiamava Raffo Saggio, come il mio papà. Lo zio Raffo era simpatico ed un gran scavezzacollo. Ho trovato lettere a mio nonno in cui si parla di sue imprese da giovane e mio padre che gli voleva un bene dell'anima che intercedeva. Lo zio Raffo oltre che medico è stato un amato e bravo sindaco di Gioiosa (a lui si deve la strada belvedere che porta alla stazione e la piazzetta con Fontana) ma soprattutto lo zio Raffo era un grandissimo giocatore. Si raccontano sue imprese memorabili, tipo che dopo aver giocato in tutti i circoli di Gioiosa partiva per il casinò di Venezia e a quei tempi non c'erano autostrade. Era sempre accompagnato da un amico-scudiere. Che aveva un buffo soprannome, che ometto. Tornava da queste sue incredibili imprese e magari la mattina eccolo là a Tindari sorridente. Un tipo fantastico lo zio Raffo, una specie di Clark Gable nell'aspetto. Con quel tono scanzonato e divertente, ovviamente grande amatore, ho paura oltre i limiti di una graziosissima moglie, la zia Masina. Me lo ricordobenissimo quando fu ricoverato all'ospedale di Patti, per un infarto, e lo andai a trovare (cosa che devono fare anche i bambini!). Dimesso continuò tutto come se niente fosse. Dopo due mesi arrivò il secondo. Mori, che aveva solo 44 anni lo zio. Che dolore anche per me piccolo, appena lenito dai fantastici regali che mi portava sempre ai giorni dei morti, via la zia Masina. Ma io ero fermamente convinto che fosse proprio lo zio Raffo che si ricordava di me.

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Tindari due l'albergo.

28 agosto

Molto difficile da spiegarvi come mai la mia prima notte in Sicilia fu proprio qui, in questo posto che è l'albergo di Tindari che è rimasto quasi uguale. L'albergo lo vedete da voi. Affaccia sulle Eolie e la terrazza dà sui laghetti di Marinello, certo oggi bisogna mettersi una mano a destra tipo paraocchiper non vedere Lui, l'orrore del vescovo Pullana, ma ai tempi di cui vi narro non era stato ancora dismesso lo splendido antico santuario.

Arrivavo da Roma dove ero nato negli anni in cui il mio papà lavorava a PalazzoMadama. Il mio primo ricordo allora è di mattina in una camera di questo albergo con papà mamma e me nel letto grande, gli scuri chiusi. Sentivo mamma e papà felicie allegri e anche io lo ero per effetto specchio. A un certo punto arrivain camerauna ragazza giovane giovane con i capelli neri e ricci e con un enorme vassoio. Ricordo mio papàe mia mamma parlarle divertiti. Pochi mesi dopo divenne la nostra Rosettae per me amica di giochi divertenti e maestra di semplici pietanze di cui ancora ho in bocca il sapore. Per esempio la colazione delle dieci fatta con pomodori, aglio, origano e olio. Che semplice bontà e che bellezza quei colori !

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