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Identità culturale, violenza e il problema della solitudine - Franco FABBRO - Professore di Psicologia Clinica, Università di Udine (IT)

27m · IFOTES Podcast · 23 May 21:45

Gli esseri umani, e i loro antenati (australopithecus, homo habilis, homo erectus, homo heidelbergensis), si sono evoluti in gruppi di cacciatori-raccoglitori la cui numerosità ha determinato la crescita del cervello e ha forgiato, in maniera indelebile, la loro mente. La socializzazione umana si riferisce al numero di individui che compongono le famiglie (15), i campi di pernottamento (45), i villaggi (150) e i popoli (1500 individui) di tutte le società di cacciatori-raccoglitori del mondo. Società che non rispettano questi numeri generano disagio sociale, psicologico e solitudine. Con l’invenzione del linguaggio, avvenuta circa 80.000 fa, i gruppi umani hanno cominciato a differenziarsi culturalmente. Ogni lingua, ogni cultura e ogni religione scolpiscono il cervello in una maniera caratteristica. Le identità culturali permettono di unire i componenti di un popolo e di differenziarli dagli altri popoli, favorendo l’aggressività intraspecifica tra i diversi gruppi umani. L’autore suggerisce una serie di strategie per diminuire la sofferenza sociale, la violenza umana e il disagio psicologico, nel rispetto dei numeri caratteristici che sostengono la socializzazione umana più autentica.

Franco FABBRO- Professore di Psicologia Clinica all'Università di Udine e direttore del master in Meditazione e Neuroscienze, il Prof. Fabbro è laureato in Medicina, con specializzazione in Neurologia. Inizialmente ha lavorato come ricercatore in Neuropsicologia e successivamente in Fisiologia umana e Psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Dal 2001 al 2005 è stato professore ordinario di Fisiologia, dal 2006 al 2018 professore ordinario di Neuropsichiatria infantile all'Università di Udine. Le sue aree di ricerca comprendono: la neurolinguistica del bilinguismo, lo studio delle basi biologiche delle emozioni e della personalità, lo studio delle basi neuropsicologiche della coscienza, i fenomeni religiosi e la meditazione. È anche interessato alle relazioni tra neuroscienza, psicologia e filosofia.

Autore di numerose pubblicazioni. Tra le più recenti: Le neuroscienze: dalla fisiologia alla clinica (Carocci, Roma, 2016); Neuroscienze del bilinguismo (Carocci, Roma, 2018); Identità culturale e violenza (Boringhieri, Torino, 2018); La meditazione mindfulness (Il Mulino, Bologna, 2019).

Recorded in Udine 6th July - IFOTES Congress "Leaving loneliness, building relationships"

The episode Identità culturale, violenza e il problema della solitudine - Franco FABBRO - Professore di Psicologia Clinica, Università di Udine (IT) from the podcast IFOTES Podcast has a duration of 27:19. It was first published 23 May 21:45. The cover art and the content belong to their respective owners.

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Lorsque la solitude de l’endeuillé découvre un espace de vie au téléphone - Michel MONTHEIL - Psychotherapist, La Rochelle (FR)

Être en deuil n’est pas une pathologie mais la souffrance d’un destin. C’est aussi un état éprouvé par notre Moi, privé d’un être aimé qui est mort. L’enjeu d’un « travail de deuil » humain est de survivre à la perte, lorsque le sens de la vie est bouleversé et parfois disparait.Les adultes et les orphelins témoignent de cette désorganisation d’un monde contaminé par le chagrin. Le risque dépressif peut se confondre avec un risque suicidaire particulièrement fort dans la période proche du décès, ce qui fait de cette écoute une cause essentielle dans la prévention du suicide.Les endeuillés, les orphelins, vivent des expériences paradoxales : une absence et une présence intériorisée du mort. Ils peuvent vouloir le retrouver soit dans une pensée suicidaire soit dans une « pensée magique » en référence aux croyances, aux esprits ou à l’affirmation supposée véritable que le parent « sera toujours là à tes côtés ». Devant la réalité du manque de l’autre, lorsque le recours à l’imaginaire ne suffit pas, le sentiment de solitude, d’incompréhension des proches, peut envahir l’endeuillé. La rencontre d’un inconnu au téléphone répond à cette solitude qu’il vit. Elle restaure aussi un fil d’humanité où « tout peut se dire », sans jugement, du chagrin et de l’étrangeté d’avoir survécu. L’écoutant est un représentant du monde des humains qui donne le droit de se ressentir différent et de se questionner sur les lois qui régissent la vie et la mort. La parole autorise l’évocation du disparu qui devient, pour un temps, présent entre ces deux partenaires. Le téléphone à S.O.S. Amitié s'avère un dispositif d'une efficacité réelle pour redonner un espace de vie aux endeuillés isolés dans leur solitude d’être.

Michel MONTHEIL - Psychologue clinicien, thérapeute de couple, superviseur d’équipes soignantes et d’écoutants à S.O.S AMITIE La Rochelle, je suis diplômé en sexologie et spécialisé sur les deuils. Je travaille au CMPP de La Rochelle (où je reçois des familles endeuillées et des enfants orphelins) et en cabinet privé. J’interviens dans le Réseau Deuil Orphelins 17. J’ai écrit plusieurs articles sur l’écoute à S.O.S Amitié et je contribue à sa Revue. J’ai également écrit sur l’amour, le couple, l’angoisse, la mort et la relation soignante.

Recorded in Udine 4th July - IFOTES Congress "Leaving loneliness, building relationships"

Interview with Philippe Pozzo di Borgo

Interview to Philippe Pozzo di Borgo presented at the XIX IFOTES congress in Gothenburg (SE), 13 July 2013

Tecnologie Positive: il contributo di Internet e degli interventi da dispositivi mobili per la promozione del benessere e della salute emotiva - Daniela VILLANI, Ricercatrice Univ.Sacro Cuore MI (IT)

Negli ultimi anni c'è stato un crescente interesse verso il ruolo potenziale che le tecnologie digitali possono svolgere nel promuovere il benessere. La Tecnologia Positiva è un campo emergente all'interno dell'interazione uomo-computer che cerca di capire come le tecnologie interattive possono essere utilizzate in interventi di promozione del benessere basati sui risultati evidence-based provenienti dal mondo della ricerca. A livello teorico, la tecnologia positiva mira a sviluppare quadri e modelli concettuali per comprendere come strumenti digitali (come smartphone, dispositivi indossabili, realtà virtuale/aumentata) possano essere utilizzati efficacemente per aiutare le persone a raggiungere un maggiore benessere. A livello metodologico e applicativo, la Tecnologia Positiva si occupa della progettazione, dello sviluppo e della valutazione di efficacia di esperienze digitali che promuovono il cambiamento positivo attraverso l’induzione di emozioni positive, l’attivazione del flow, la proposta di contenuti coerenti con i significati delle persone che le utilizzano e il sostegno di relazioni positive.All’interno del presente frame teorico e metodologico, la presentazione intende focalizzarsi sul contributo specifico degli interventi a distanza (Internet Interventions) e delle applicazioni mobile (per smartphone e tablet) per la promozione del benessere psicologico e soggettivo e della salute emotiva degli individui. Particolare attenzione sarà posta alle strategie di promozione della consapevolezza emotiva e della regolazione emotiva rese possibili dalle tecnologie digitali.



Daniela VILLANI è ricercatrice in Psicologia Generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È autrice di oltre 60 pubblicazioni, tra cui articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali, volumi editati, capitoli di libri e atti di conferenze. I suoi sforzi e contributi scientifici sono caratterizzati da una forte natura interdisciplinare focalizzata in due domini e le loro intersezioni: la psicologia delle emozioni e del benessere e la psicologia dell'interazione con i nuovi media.Di recente ha contribuito insieme ad altri colleghi come editor alla pubblicazione di un libro (https://www.igi-global.com/book/integrating-technology-positive-psychology-practice/141934) e ha gestito una special issue (https://www.frontiersin.org/research-topics/6202/positive-technology-designing-e-experiences-for-positive-change) sul contributo delle tecnologie digitali per il cambiamento positivo e il benessere. 

Recorded in Udine 5th July - IFOTES Congress "Leaving loneliness, building relationships"

Narrating partnership: Riane Eisler’s cultural paradigm for loving relationships

In this paper I will focus on the intercultural and interdisciplinary model, proposed by Riane Eisler, an outstanding macrohistorian, social activist and anthropologist, who, as a young girl of six, escaped the Holocaust, where most of her relatives inhumanely lost their lives. In the course of her life, she was able to transform this indescribable horror and create her inspiring Cultural transformation theory, becoming a source of inspiration for thousands of us, for she keeps on working for peace and understanding among peoples and individuals, form the social, educational, economic, political and spiritual point of view.

///

Antonella RIEM

ANTONELLA RIEM NATALE, former Deputy Vice-Chancellor and Pro-Vice Chancellor International, former Dean of the Faculty of Foreign Languages and Literatures of the University of Udine, is Full Professor of English Literature and Language, Director of the Department of Languages and Literatures, Communication, Education and Society, President of the Italian Conference of Foreign Languages, President of ANDA (National Association of Anglistics) and founder of the Partnership Studies Group (PSG 1998), international research network based at the University of Udine. She is also editor in chief of the series ALL published by Forum University Press and of the online A ranked journal on world literatures Le Simplegadi.

She has more than one hundred international publications and nine monographic volumes on the Literatures in English. Among her main publications: The Spirit of the Creative Word in Patrick White’s Voss. In: Bill Ashcroft & Cynthia vandenDriesen ed. Patrick White’s Centenary. The Legacy of a Prodigal Son. (Cambridge Scholars 2014), The One Life: Coleridge and Hinduism (Jaipur: Rawat 2005), and, as co-editor, the volume The Tapestry of the Creative Word in Anglophone Literatures (Udine: Forum 2013). For the Forum ALL series, she edited the Italian publication of RianeEisler’s books for Forum Editrice Udine: The Chalice and the Blade (2011), Sacred Pleasure (2012) and The Real Wealth of Nations (2015), Tomorrow’s Children (2017), The Power of Partnership (2018). Her latest monographic study is: A Gesture of Reconciliation. Partnership Studies in Australian Literature (2017). She is working on a volume on the figure of the ‘Goddess’ in the literatures in English, both within the ‘canon’ and indigenous ‘minorities’.

Narrating partnership: Riane Eisler’s cultural paradigm for loving relationships

In this paper I will focus on the intercultural and interdisciplinary model, proposed by Riane Eisler, an outstanding macrohistorian, social activist and anthropologist, who, as a young girl of six, escaped the Holocaust, where most of her relatives inhumanely lost their lives. In the course of her life, she was able to transform this indescribable horror and create her inspiring Cultural transformation theory, becoming a source of inspiration for thousands of us, for she keeps on working for peace and understanding among peoples and individuals, form the social, educational, economic, political and spiritual point of view.

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Antonella RIEM

ANTONELLA RIEM NATALE, former Deputy Vice-Chancellor and Pro-Vice Chancellor International, former Dean of the Faculty of Foreign Languages and Literatures of the University of Udine, is Full Professor of English Literature and Language, Director of the Department of Languages and Literatures, Communication, Education and Society, President of the Italian Conference of Foreign Languages, President of ANDA (National Association of Anglistics) and founder of the Partnership Studies Group (PSG 1998), international research network based at the University of Udine. She is also editor in chief of the series ALL published by Forum University Press and of the online A ranked journal on world literatures Le Simplegadi.

She has more than one hundred international publications and nine monographic volumes on the Literatures in English. Among her main publications: The Spirit of the Creative Word in Patrick White’s Voss. In: Bill Ashcroft & Cynthia vandenDriesen ed. Patrick White’s Centenary. The Legacy of a Prodigal Son. (Cambridge Scholars 2014), The One Life: Coleridge and Hinduism (Jaipur: Rawat 2005), and, as co-editor, the volume The Tapestry of the Creative Word in Anglophone Literatures (Udine: Forum 2013). For the Forum ALL series, she edited the Italian publication of RianeEisler’s books for Forum Editrice Udine: The Chalice and the Blade (2011), Sacred Pleasure (2012) and The Real Wealth of Nations (2015), Tomorrow’s Children (2017), The Power of Partnership (2018). Her latest monographic study is: A Gesture of Reconciliation. Partnership Studies in Australian Literature (2017). She is working on a volume on the figure of the ‘Goddess’ in the literatures in English, both within the ‘canon’ and indigenous ‘minorities’.

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